🤖 Bot Antonio – Legge Zero #14
L'IA sta entrando nelle campagne elettorali: rischio per la democrazia oppure opportunità per candidati e cittadini? Nel frattempo, Elon Musk fa causa a OpenAI, rea di perseguire il profitto.
🧠 IA ed elezioni: oltre i deepfake c’è di più
Siamo nel mezzo di quello che sarà ricordato come “l’anno elettorale”: nell’era dell’IA generativa, più di 4 miliardi di persone sono chiamate a votare in oltre 60 paesi. Ne abbiamo parlato in LeggeZero #8, ma come sta andando realmente? L’impatto dell’IA sulle elezioni è stato, al momento, piuttosto limitato, secondo quanto emerge da questo approfondimento di Brookings. Tuttavia, non sono mancati casi di contenuti manipolati o completamente generati da IA che hanno già minacciato l'integrità elettorale. Ad esempio, in Corea del Sud, in vista delle elezioni che si terranno ad aprile, la Commissione nazionale sulle elezioni ha rilevato in un recente rapporto la presenza di 129 video deepfake diffusi in soli venti giorni. Tra questi, anche un video falso in cui il Presidente in carica ammetterebbe di essere un incompetente.
Ma a volte sono gli stessi candidati ad usare l’IA. In Indonesia, ad esempio, un candidato, Prabowo Subianto, ha usato in modo massiccio l’IA, creando addirittura un’apposita piattaforma di IA: PrabowoGibran.ai. Lo staff della sua campagna elettorale ha creato un suo avatar utilizzando l’app di generativa Midjourney grazie al quale l’hashtag #Prabowo ha superato 9 miliardi di visualizzazioni su TikTok (particolarmente importante per il voto dei più giovani). Inoltre, il team della campagna ha utilizzato l’IA anche per generare spot elettorali in cui erano presenti bambini, eludendo il divieto di ricorrere a minori nei messaggi delle campagne.
L’IA è ormai uno strumento utilissimo per i politici. Lo dimostra il fatto che, sempre in Indonesia, un consulente politico, Yose Rizal, abbia realizzato l’app Pemilu.AI, uno strumento di propaganda elettorale che - accedendo a dati demografici, economici e basandosi su GPT di OpenAI - consente ai team dei candidati di generare strategie e discorsi altamente mirati per ogni area del paese (ndr, ma l’uso delle soluzioni di OpenAI non dovrebbe essere vietato in base all’aggiornamento dei termini d’uso?). Con Pemilu, icandidati hanno la possibilità di definire i propri programmi e di precisare il modo in cui vogliono essere percepiti (in quel Paese, i politici gradiscono mettere in risalto la propria "umiltà" e "religiosità", ad esempio).
In Bielorussia, invece, vista la scarsa democraticità della competizione elettorale tenutasi nelle scorse settimane, gli oppositori del Presidente Lukashenko hanno dato vita - grazie all’IA - a un candidato virtuale, Jas Gaspadar, un bot con un suo programma elettorale che può rispondere alle domande dei cittadini.
Sono un personaggio virtuale e quindi posso essere l’unico candidato onesto alle elezioni in corso. Puoi discutere con me, puoi criticarmi e non avere paura per te stesso, puoi essere d’accordo con me perché vuoi e non perché ne hai bisogno. E puoi comunicare con me in qualsiasi momento, a differenza che con altri candidati sconosciuti e falsi.
Insomma, Gaspadar è un dissidente che non può essere arrestato. Vantaggio non da poco, nei Paesi poco (o per nulla) democratici. L’uso di candidati bot non pare limitato solo ai regimi però. In Italia, nelle scorse settimane, è scesa in campo Francesca Giubelli. Per chi non la conosce, Giubelli è una influencer virtuale, creata nel 2020, che adesso - provocatoriamente - scende in politica con l’obiettivo di far correre alle prossime elezioni europee il movimento “Alleanza italiana: L'Intelligenza Artificiale al Servizio dei Cittadini” (nome probabilmente generato tramite IA).
Provocazioni a parte, è urgentissimo adottare norme che regolino l'uso dell'intelligenza artificiale (specialmente generativa) nelle campagne elettorali. Urgente tanto quanto iniziative di educazione rivolte agli elettori per aumentare la loro consapevolezza sui media generati dall'IA. Chi raccoglierà questa sfida? Televisioni, giornali, istituzioni? È evidente che l’autoregolamentazione degli operatori di mercato non basta più.
🔊 Un vocale da… Gianluca Misuraca (Università Politecnica di Madrid e Politecnico di Milano): governi, istituzioni e amministrazioni di tutto il mondo stanno capendo come regolare e usare l’IA. Di cosa devono tenere conto in questa fase così complessa? Nel vocale di questa settimana ce lo spiega il direttore del Master in Artificial intelligence for public services.
📰 Microsoft stringe una partnership con Mistral, la startup francese di IA
È una delle notizie più importanti della settimana. Microsoft ha stretto una importante partnership pluriennale con Mistral -la startup francese di intelligenza artificiale valutata 2 miliardi di euro - di cui ha acquisito anche una quota minoritaria.
La collaborazione prevede l'integrazione dei modelli linguistici di Mistral, sia open che commerciali, sulla piattaforma Azure AI di Microsoft, rendendo Mistral la seconda azienda dopo OpenAI a offrire un modello linguistico commerciale su Azure.
La partnership ha attirato subito l’attenzione delle istituzioni europee dal momento che arriva dopo mesi in cui il Governo francese aveva fatto pressioni per modifiche all’AI Act nel senso di non penalizzare Mistral, elevata a campionessa dell’IA europea. Se volete approfondire, ne ha parlato anche
nell’ultimo numero di .📰 In Giappone 🇯🇵 la TV trasmette il primo spot creato con l’IA
Il prodotto - un tè verde - è reale, ma lo spot è stato creato con l’IA generativa. Anche la protagonista non esiste, pur sembrando una ragazza in carne e ossa.
In Giappone sta facendo molto discutere (per la gioia del responsabile marketing dell’azienda in questione) il primo spot totalmente generato dall’IA che è stato trasmesso in TV. Gli operatori del settore sono indignati, preoccupati e chiedono tutele. È già troppo tardi?
⚖️ Elon Musk porta in Tribunale Sam Altman e OpenAI
Mentre stavamo per chiudere la newsletter, sul finire della settimana, è arrivata una notizia destinata a fare molto discutere. Elon Musk ha fatto causa a OpenAI (ChatGPT) e ai suoi cofondatori Sam Altman e Greg Brockman.
Secondo Musk, dopo che lui è andato via, gli ex-soci hanno snaturato la compagnia che era stata creata come società non profit per lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità, e non per profitto (cliccando qui sotto potete scaricare l’atto introduttivo del giudizio dinanzi al Tribunale di San Francisco).
Qual è il reale obiettivo dell’azione? Frenare lo sviluppo di OpenAI? Acquisire informazioni sul reale stato dei progetti della società? Danneggiare la reputazione del principale operatore di mercato? Prendersi una rivincita? In ogni caso, sembra difficile che le richieste di Musk possano essere accolte, ma questa azione dimostra che avvocati e tribunali avranno ancora un ruolo cruciale nell’evoluzione dell’IA (almeno per i prossimi anni).
⚖️ Al via l’AI Office, il centro di competenza in materia di Intelligenza artificiale dell'Unione Europea 🇪🇺
Con l’entrata in vigore - il 21 febbraio 2024 - della decisione della Commissione europea che ne aveva stabilito la nascita, inizia il lavoro dell’ Ufficio europeo per l’Intelligenza Artificiale (AI Office).
L’ufficio, istituito all'interno della Commissione europea, opererà come centro di competenza unico in materia di IA e rappresenta la base per un unico sistema europeo di governance dell'IA, garantendo la collaborazione con gli Stati membri e gruppi di esperti dedicati.
Tra i compiti dell’ufficio ci sono quelli di supportare l’applicazione delle norme in materia di intelligenza artificiale, di rafforzare l’uso sicuro di soluzioni di IA e di promuovere la cooperazione europea in questa materia.
L’AI Act è più vicino di quello che pensiamo, probabilmente sarà approvato già il 12 marzo, e - come testimoniano le segnalazioni di questa newsletter - la tecnologia (e le aziende del settore) vanno velocissimo.
Buon lavoro!
😂 IA Meme
In un mondo in cui tutti stanno investendo sull’IA, il moderno Atlante è Nvidia, la società californiana che produce chip (con una capitalizzazione cresciuta da mille a 2mila miliardi di dollari nell’arco di nove mesi).
😂 IA Meme che non lo erano - parte 2
Se Atene piange, Sparta non ride. In LeggeZero #13 abbiamo parlato di quanto accaduto a Gemini di Google con immagini contrarie alla realtà storica. Ebbene, a giudicare da quanto pubblicato da Axios, Imagine (il nuovo generatore di immagini IA di Meta) ha lo stesso problema.
📚 Consigli di lettura: “La dittatura degli algoritmi” di Paolo Landi
“Siamo noi i nuovi consumatori che il capitalismo digitale smette come per incanto di targettizzare, riunendoci sui social in un’unica grande community interclassista”.
Paolo Landi ne “La dittatura degli algoritmi - dalla lotta di classe alla class action” affronta il tema del prezzo che noi utenti paghiamo per accedere alle piattaforme, offerte (solo apparentemente) in modo gratuito.
L’argomento, già largamente scandagliato da molti autori e ormai all’attenzione delle istituzioni e dei tribunali di tutto il mondo, si inserisce, però, in una più ampia analisi dell’evoluzione storica degli algoritmi e delle tecnologie in generale, del lavoro e della conseguente ridefinizione dei gruppi sociali, della dittatura e della lotta di classe.
Come dichiarato dall’autore, questo libro “è un tentativo di spiegare la comunicazione dei fenomeni sociali attuali in modo semplice, come eterna competizione tra la sottomissione e il potere”. Considerata la complessità dell’argomento, non sappiamo dire se ci sia riuscito, ma certamente il testo lascia qualche interessante spunto di riflessione.
📣 Eventi
IA alla Camera dei deputati: call for proposals - Roma, 19.03.2024
AI WEEK - Rimini, 9-10.4.2024
Per ora è tutto, torniamo la prossima settimana. Se la newsletter ti è piaciuta, commenta o fai girare. Grazie!